26 Ago Bus Taranto: Ugl annuncia sciopero, Kyma replica
La denuncia di UGL
Il sindacato UGL Autoferrotranvieri ha proclamato una giornata di sciopero per il 20 settembre 2024, dalle ore 20:00 alle ore 24:00, presso Kyma Mobilità. La protesta nasce in risposta alla decisione del socio unico di azzerare il bilancio positivo dell’azienda per l’anno 2023, pari a circa 4,3 milioni di euro, trasferendo l’intero utile nelle casse comunali.
Pur riconoscendo la legittimità dell’operazione, UGL critica la mancanza di coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nella valutazione di azioni concrete per migliorare le condizioni lavorative. Il sindacato sottolinea la necessità di investire nella sicurezza dei lavoratori, nel potenziamento del servizio e nel miglioramento degli standard qualitativi, oltre che nel riconoscimento di incentivi economici per i dipendenti, i cui sforzi hanno contribuito al raggiungimento di risultati eccellenti.
Nonostante le numerose richieste sindacali e le promesse aziendali di nuove assunzioni, UGL denuncia l’assenza di miglioramenti concreti. La situazione, secondo il sindacato, ha portato a un crescente malessere tra i lavoratori, i quali si trovano a fronteggiare salari inadeguati e crescenti difficoltà economiche, ulteriormente aggravate dall’aumento del costo della vita.
Tra le rivendicazioni principali, UGL chiede l’aumento del Ticket Pasto da 6,50 a 8,00 euro a partire dal 1° agosto 2024. Tuttavia, l’amministrazione ha deciso di rimandare la discussione ad ottobre, con il sindacato che accusa la dirigenza di temporeggiare e di non affrontare seriamente le problematiche dei lavoratori.
La replica di Kyma Mobilità
Nei primi giorni di agosto si sono tenuti, alla presenza dell’assessore alle Società partecipate Michele Mazzariello, delegato dal Sindaco Rinaldo Melucci, tavoli di confronto con le sigle sindacali cui hanno partecipato la governance di Kyma Mobilità, il presidente Daniele D’Ambrosio e il Vicepresidente Cosimo Gigante, e il Direttore generale dell’azienda Pietro Carallo e la funzionaria Tiziana Tursi.
Più in particolare vi hanno partecipato i rappresentanti delle sei sigle sindacali di Kyma Mobilità: Uil Trasporti, Cgil Trasporti, Cisl Trasporti, Ugl e Faisa e Sinai.
Scopo dell’iniziativa è stato continuare il confronto per risolvere la “procedura di raffreddamento e conciliazione” avviata dai sindacati per il mancato investimento degli utili della società a favore dei dipendenti e delle infrastrutture a favore del trasporto pubblico locale.
Nel corso degli incontri l’azienda ha annunciato ai rappresentanti dei sindacati che avvierà un confronto sulle richieste avanzate dagli stessi, tra le quali sicurezza e salute dei lavoratori, con il condizionamento del microclima delle officine, miglioramento della pulizia dei luoghi di lavoro, incremento del personale viaggiante al fine di coprire i servizi aggiuntivi soprattutto durante i fine settimana, sostituzione dei parcometri vecchi e delle pensiline ammalorate, tra queste la fermata all’Ospedale Moscati, ottimizzazione dell’aria condizionata a bordo degli autobus.
L’azienda, in particolare, ha garantito che già dal prossimo mese di ottobre sarà avviato il confronto sulla contrattazione di secondo livello, buoni pasto e welfare con possibilità di corresponsione giornaliera del premio.
Al termine degli incontri quattro sigle sindacali – Uil Trasporti, Cgil Trasporti, Cisl Trasporti e Sinai – hanno ritirato lo stato di agitazione, evidentemente ritenendo soddisfacenti le proposte dell’azienda.
Solo due – Ugl e Faisa – hanno invece deciso di proseguirlo e di recarsi da soli all’incontro già indetto in Prefettura, cui ha partecipato la rappresentanza di Kyma Mobilità guidata dal presidente Daniele D’Ambrosio, in occasione del quale hanno confermato di voler continuare lo stato di agitazione.
Oggi la sola Ugl ha proclamato uno sciopero per il prossimo 20 settembre che non dovrebbe creare particolari disagi all’utenza in quanto a questa sigla sindacale aderisce circa il 15% del personale.
Tuttavia l’auspicio di Kyma Mobilità è che nelle prossime settimane si possa sviluppare il confronto anche con questa sigla sindacale in modo che, come già avvenuto con altre 4 sigle sindacali che rappresentano la stragrande maggioranza dei dipendenti, possa interrompere lo stato di agitazione.