05 Set Protesta degli operatori del cinema contro la tax credit
Il mondo del cinema insorge contro il tax credit voluto dal governo Meloni, che agevolerebbe le grandi produzioni a discapito delle piccole.
Oggi alle 18.00 a Bari, in largo Giannella, verrà allestito un vero e proprio set ma nessuno, in segno di protesta, girerà scene.
Le parole di Gigi Piepoli, portavoce del Comparto Audiovisivo e Cinema Auto Organizzato per la Puglia.
Di seguito il comunicato stampa del Comparto Audiovisivo e Cinema Auto Organizzato Puglia, in cui si annuncia una manifestazione.
“Le lavoratrici e i lavoratori del cinema pugliese si riuniranno per dare vita a un vero set cinematografico, completo di tutte le componenti tecniche e artistiche di una troupe.
Tuttavia, in questo set, nessuna macchina da presa sarà accesa, nessun attore reciterà, nessun tecnico si muoverà: tutto rimarrà immobile.
Questo sit-in simbolico è una protesta contro la recente riforma dei decreti sul Tax Credit, firmati dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e voluti dal governo Meloni e una
denuncia della situazione di stallo che va a vanti da diversi mesi con gravi ritardi della riforma della cd. legge cinema. Tali ritardi hanno portato al quasi blocco del lavoro
regionale e nazionale causando un grosso danno erariale e il depauperamento dei risparmi dei singoli operatori del settore.
La riforma Tax Credit rischia di tagliare fuori le piccole e medie produzioni, mettendo a serio rischio l’occupazione nel settore audiovisivo, soprattutto in regioni come la Puglia, dove il cinema indipendente e le produzioni locali rappresentano una parte vitale dell’economia e della cultura. Oltre al rischio occupazionale immediato, si fa strada tra i lavoratori del cinema una crescente angoscia per il futuro. A causa della drastica riduzione delle opportunità di lavoro già quest’anno, molti professionisti hanno perso un intero anno previdenziale, con gravi conseguenze sulle loro pensioni future e sulla stabilità economica delle loro famiglie.
Questa situazione rende ancora più urgente una revisione delle politiche governative e l’apertura di tavoli di confronto con le maggiori associazioni di categoria.
Il sit-in si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su una problematica che non riguarda solo i lavoratori del settore, ma anche l’identità culturale e la vitalità
economica della Puglia”.