35 anni dall’uccisione di GiovanBattista Tedesco, vittima di mafia. La testimonianza la moglie

35 anni dall’uccisione di GiovanBattista Tedesco, vittima di mafia. La testimonianza la moglie

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Era la notte tra il 2 e il 3 ottobre del 1989 quando GiovanBattista Tedesco venne freddato sotto casa, al quartiere Paolo Sesto. Ex Carabiniere, vigilante nell’allora Italsider, denunciò come all’interno della grande fabbrica ci fossero furti ingenti di materiale.

La Sacra Corona Unita, che si era infiltrata nello stabilimento attraverso la criminalità organizzata locale, non glielo perdonò.

Questa mattina, a 35 anni dalla scomparsa, l’assessora regionale alla Cultura e Legalità Viviana Matrangola, ha voluto celebrare la memoria di Tedesco insieme agli studenti dell’Istituto comprensivo Europa-Alighieri.

“Il cuore non guarisce mai dal dolore delle morti ingiuste – ha detto la Matrangola, la cui madre Renata Fonte venne a sua volta uccisa dalle mafie – ma questo dolore può diventare il carburante per realizzare un impegno più grande, più deciso, verso la costruzione di una società senza mafie. Possiamo trasformare le nostre lacrime in gesti di responsabilità intorno ai quali costruire, quotidianamente e concretamente, una rinnovata etica di cittadinanza. E non dobbiamo stancarci di parlare alle giovani generazioni, costruendo insieme a loro un nuovo alfabeto della legalità”.

Questa mattina, ospite di Marina Luzzi e Francesco Casula, la moglie di GiovanBattista Tedesco, Maria Teresa Lacovara.

 

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Redazione
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