Disabilità, integrazione e “dopo di noi”, al TaTÀ Iodice con il suo Pinocchio

Disabilità, integrazione e “dopo di noi”, al TaTÀ Iodice con il suo Pinocchio

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Un’indagine sul tema della diversità e delle fragilità adolescenziali. “Pinocchio. Che cos’è una persona?” è lo spettacolo di Davide Iodice, ispirato alla popolare figura del burattino di Collodi e portato in scena al TaTÀ sabato scorso dai ragazzi della Scuola Elementare del Teatro – Conservatorio Popolare per le Arti della Scena , per la stagione «Periferie» del Crest. Un progetto messo in scena dopo anni di attività laboratoriale e candidato ai prossimi Premi Ubu, gli Oscar del teatro, che verranno consegnati lunedì 16 dicembre a Bologna.

Prima dello spettacolo, Iodice ha animato il primo incontro di «Parliamone insieme a voce», uno spazio di riflessione tra «palco e realtà», presentando il suo teatro pedagogico, insieme al dottor Domenico Casciano, specialista in terapia familiare e relazionale.

La Scuola Elementare del Teatro da undici anni coinvolge ragazze e ragazzi portatori di disabilità, i loro genitori e amici, sottolineando il potere dell’arte nella ridefinizione della propria identità.

Al termine della rappresentazione, la nostra intervista a Davide Iodice

 

 

 

 

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